Dopo aver per tanto tempo promosso la possibilità di usare farmaci generici, utilizzati in più del 70% delle prescrizioni mediche, ora si comincia a vederne un possibile lato negativo: se i farmaci generici, nonostante siano bioequivalenti a quelli di marca, sono del colore o della forma “sbagliati”, cioè non corrispondono alle aspettative del paziente, questi potrebbero anche interrompere la terapia, causando danni molto seri alla propria salute.
La ricerca è stata condotta dai medici del Brigham and Women’s Hospital di Boston, negli Stati Uniti ed è stata poi esposta la teoria secondo la quale il 50% dei pazienti che soffrono di epilessia interrompe la terapia se si trova davanti un farmaco generico molto differente per caratteristiche fisiche da quello di marca. Per arrivare a tale risultato i ricercatori hanno infatti analizzato i casi di pazienti sottoposti a terapia antiepilettica e hanno osservato la probabilità che questi hanno, nel caso di cambio nelle prescrizioni, di continuare la terapia con una pillola che ha una forma o un colore diverso dalla precedente: i ricercatori hanno visto che i pazienti che interrompevano la terapia attribuivano ciò al cambiamento di colore delle pillole nella maggioranza dei casi.
Aaron S. Kesselheim, uno dei ricercatori che hanno condotto lo studio ed assistente professore di medicina nella divisione di farmacoepidemiologia e farmacoeconomia, ha commentato così la teoria secondo cui i pazienti che vedono farmaci generici che variano nel colore hanno il 50% di probabilità in più di smettere di prendere la medicina: “L’aspetto delle pillole è stato per lungo tempo sospettato di avere un legame con l’aderenza alla terapia. Questa è la prima analisi empirica che dimostra che le caratteristiche fisiche delle pillole possono davvero avere questi effetti. I cambiamenti nel colore delle compresse incrementano significativamente la probabilità che il paziente smetta di prendere il farmaco che gli e’ stato prescritto”.
Lo studio è stato poi pubblicato su “Archives of Internal Medicine” insieme alle direttive da seguire per medici e farmacisti per comunicare con i propri pazienti ed informarli riguardo alle differenze effettive tra farmaci generici e di marca. I pazienti devono infatti essere al corrente del fatto che ogni farmaco generico contiene gli stessi princìpi del farmaco di marca, nonostante il diverso colore o la diversa forma. Gli scienziati che hanno condotto lo studio hanno infatti precisato che “i pazienti devono essere consapevoli che le loro pillole possono cambiare colore e forma. E seppure i farmaci generici appaiono esteriormente diversi, sono approvati dalla Fda come bioequivalenti alle loro controparti di marca e sono sicuri. I medici dovrebbero spiegare ai loro pazienti i motivi del cambio dal farmaco di marca al generico ed i pericoli per la salute se si abbandonano le terapie”.
L’uso dei farmaci generici può quindi essere considerato un rischio se questi inducono i pazienti a sospendere le terapie: cambiare i colori delle pillole può mandare in confusione le persone, soprattutto le più anziane e dover prendere un farmaco di forma e colore diverso da quello che ci si aspettava rende scettico chiunque!
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