Trionfa il Made in Italy, ma con consumi in discesa in modo netto nella maggior parte dei settori.
Un Natale costoso per gli italiani, almeno per quanto concerne i vari cenoni. Sono 2,5 i miliardi di euro spesi per cibo e bevande: lo rende noto la Coldiretti/Swg che annuncia un Natale molto casalingo. Nove italiani su 10 preferiranno infatti un cenone in casa, mentre solo il 3% festeggerà il Natale in un ristorante. Paradossalmente, la spesa è aumentata del 10% rispetto al 2011: più che un eccesso consumistico, sembra essere un effetto della caduta del potere d’acquisto. Molti Italiani hanno infatti verificato un notevole aumento del costo dei prodotti di genere alimentare. Per ammortizzare la spesa, ci si è rivolti prevalentemente al made in Italy e si è registrata la tendenza a consumare prodotti di stagione. Reggono quindi i consumi di cotechino e lenticchie, mentre sono in netto calo alimenti pregiati quali caviale e champagne, fuori stagione come ciliegie, e la maggior parte dei prodotti etnici. Inoltre, per garantire quantomeno la presenza di un prodotto fresco sulle nostre tavole, si è rinnovato sia per questa settimana natalizia che per quella successiva di Capodanno, la rimozione del divieto di pesca nel weekend.
Il Natale che i dati della Coldiretti ci mostra è sottotono, soprattutto per i settori quali abbigliamento, calzature e viaggi, mentre resistono i sempre eterni giocattoli, l’informatica e l’hi-tech. Le uniche note positive arrivano a livello internazionale: sembrano infatti essere considerevolmente aumenti i prodotti italiani venduti all’estero, in particolar modo nel settore vinicolo.
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