Cipro e poi? Sembra che nell’ Ue tra economia di mercato, economia pianificata e economia mista non se ne esca dalla crisi. Oggi è crisi a Cipro, si vota in aula il prelievo forzato dai conti correnti. Chiudono le banche per evitare lo svuotamento.
Cipro, crisi, economia e senso del valore reale. Possiamo ripartire da qui.Cipro forse è la punta dell’ iceberg.
La situazione in Europa è molto complessa, ma cerchiamo di coglierne l’essenza. Cipro, Grecia e Italia hanno certamente qualcos’altro in comune, oltre l’euro, nella cattiva gestione governativa. Corruzione? Ma forse sta anche nel fallimento del Sogno Europeo di una egemonia monetaria la causa dell’attuale crisi economica. E non ultima, la crisi del senso del valore.
Evidenza di crisi in Europa c’è. E’ il declino di un certo modello economico, politico e sociale. Crisi anche di quel pensiero che non attribuisce valore reale alle cose, agli oggetti come alle transazioni. In Italia abbiamo diversi esempi. Il denaro è scisso dal suo valore in oro, ed è crisi economica. La politica è scollata dalla società reale, e non si riesce a formare un Governo. E la società di individui perde il collante con i valori reali, sconnessa dalle leggi fondamentali che la governano.
Quando abbiamo ribaltato il piano della logica, e il denaro non corrisponde alla ricchezza reale di un Paese. Ribaltato il piano della giustizia, e pagano gli onesti per i disonesti. E quello della sostenibilità, per cui ogni azione non tiene conto della relativa conseguenza. Abbiamo l’evidenza di aver rotto un equilibrio naturale. Perché l’equilibrio, nell’ essere umano omeostasi, è la base del benessere, in Europa e per ogni dove. I cittadini a Cipro assistono alla decadenza di un sistema squilibrato. E aprendo gli occhi all’ improvviso affiora il dubbio che l’euro non sia la panacea adattogena che risolve ogni male. Che nessuna moneta lo sia. Forse lo è orientarsi verso il bene comune. Restituirci un senso del valore reale. Forse si può ripartire da qui.
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