Ciao Enzo, forse è il saluto migliore che Milano avrebbe potuto dare ad Enzo Janacci memoria storica di una Milano che , ormai, non c’è più.
Enzo Jannacci è stato salutato oggi pomeriggio a Milano. C’erano tutti a ringraziare Enzo Jannacci, dai più amici alla gente comune, al sindaco Pisapia, alla memoria storica del Derby di Milano.
Ciao Enzo, Grazie Enzo che ci hai raccontato una Milano storica…
Enzo Jannacci è sempre stato molto amato dalla sua Milano, perché era ovvio, perché nessuno, come lui, ha mai raccontato quella Milano degli anni ’60-‘70, quella Milano delle Fabbriche, quella Milano della mala, ma la piccola mala, quella dei vari pali delle varie bande, quella della povertà e dei barboni, quella dell’industrializzazione quella della periferia, di Rogoredo, insomma una Milano che oggi non esiste più. Assurdo vero?
Ciao Enzo, pensa, anche le tue mitiche scarpe da tennis, che tanto hai amato, e che sono spuntate ieri ai piedi della tua bara, non erano le tue scarp del tennis, i scarp del tennis di quel barbun, che sono comparse sono si scarpe da tennis ma, per un assurdo fatto di moda, pensa Enzo, quelle scarpe costano più di un paio di mocassini. Davvero strano vero? Certo che se oggi un barbone a Milano indossasse delle scarpe da tennis di quella marca, non so mica se tirerebbe su qualche soldo d’elemosina…
Ciao Enzo, oggi c’erano tutti i tuoi amici più cari e c’erano anche gli ottoni che hanno suonato per te, loro avevano orecchio, ma, nella folla, magari c’era anche qualche vecchio boxeur che, ai tempi aveva il “pacco immerso dentro al secchio”, qualche boxeur “suonato”. E c’era anche la memoria storica del Derby quello storico locale milanese da dove sono usciti fuori i migliori nomi del Cabaret…
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Ciao Enzo, tu hai raccontato tutto quello che evolveva, l’evoluzione della Milano dei Gufi, lo storico gruppo milanese, l’evoluzione del “vieni felice ai colori” l’evoluzione, dell’occhio alla pula… ma anche l’evoluzione dell’industrializzazione e dello sviluppo della periferia milanese, delle case agglomerato, l’evoluzione, anche e purtroppo, dell’egoismo che ci ha fatto sempre meno soffermare sui veri bisogni, l’evoluzione che ha spolpato Milano di quella semplicità, delle osterie ormai dimenticate, ed anche di quella sana tifoseria che tu stesso avevi…
Ciao e… Grazie Enzo!
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