Azione di forza da parte di attivisti di Greenpeace: invasione nella centrale nucleare del Tricastin, nella Drôme
Centrale Nucleare a rischio
“Tricastin, accident nucléaire : prêt à en payer le prix ?”si poteva leggere stamani sulle banderuole srotolate dai militanti di Greenpeace.
“Tricastin, incidente nucleare: pronto a pagarne il prezzo?” È la domanda rivolta al “Presidente della catastrofe ?”, François Hollande che in campagna elettorale per le presidenziali 2012 aveva promesso la riduzione del nucleare, del 50% entro il 2025. Diminuzione che per essere realizzata deve contemplare la chiusura di almeno 10 reattori entro il 2017 e di 20 entro il 2020. Tra questi non può mancare quello del Tricastin, una centrale vecchia, piena di fessure e pericolosa. Ecco come e perché Greenpeace giustifica la sua azione.
L’intrusione nella centrale é avvenuta abbastanza facilmente questa mattina all’alba, quando un gruppo di una trentina di militanti, 29 per l’esattezza dell’associazione ecologica, aderenti di varie nazionalità (francesi, italiani, rumeni e spagnoli) sono penetrati nella centrale senza peraltro riuscire ad avvicinarsi ai reattori, entrare nella “zona nucleare”. L’allarme è scattato ben prima e i manifestanti hanno potuto solo avvicinarsi esternamente all’edificio del reattore, dove hanno srotolato e appeso i loro striscioni con gli slogan.
Reazioni Politiche all’intrusione nella centrale nucleare
“Un’azione che non mira a niente e che è contro produttiva ”secondo un rappresentante dell’UMP, un “non evento”per il segretario del PC Francese. Visione ben diversa e ben altra reazione da parte dei Verdi che salutano l’azione come un “atto civico”.
Quando a EDF, il fornitore di elettricità, e per i suoi portavoce si tratta di un’azione di comunicazione di Greenpeace che porta un rischio supplementare per il personale della centrale e la gendarmeria (di cui ognuna delle 18 centrali è dotata per garantire la sicurezza), senza peraltro “provare assolutamente nulla”. Fuori questione di lasciar passare quest’atto senza reagire, EDF è pronta a sporgere denunzia.
Anche il Governo reagisce e in un comunicato congiunto del ministro dell’Interno Manuel Vals e quello dell’Ecologia Philippe Martin, fresco di nomina (al posto della recentemente “liquidata” Delphine Batho) il tono è notevolmente indurito nei confronti degli attivisti ecologisti, per i quali si vogliono pene più dure, in casi di atti similari, per cercar di ottenere un risultato di maggior dissuasione.
Gli attivisti, in stato di fermo, sono stati intanto tutti interrogati.
E il “Presidente della Catastrofe?”
Catastrofe annunciata, prevista, purtroppo avvenuta, realizzata…Di catastrofe non ve n’è una sola, ma ben più di una e su tanti fronti…il Presidente si vuole positivo e ottimista e così come ieri in occasione del discorso del 14 luglio parlava di ripresa economica, così oggi si è mostrato rassicurante e ha ribadito la sua fiducia sul livello in Francia di sicurezza del nucleare, cui il paese è molto attaccato e sulla quale l’autorità di sicurezza veglia, essendo questa la propria missione: «La France est très attachée à la sécurité nucléaire et l’Autorité de sûreté nucléaire y veille, c’est sa mission».
Missione possibile! speriamo…
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