Celentano a Sanremo 2012, ecco la seconda parte del suo intervento con l’attacco alla Consulta. Video
“La parola ‘politica’ e le lettere che la compongono sembra abbiano perso valore”. Così Adriano Celentano introduce la seconda Parte del suo lungo intervento a Sanremo 2012, durato circa 50 minuti.
In questa parte espone il suo pensiero sulla concezione del “Popolo sovrano”.
Ma non è tutto. La grinta, o forse l’autodistruzione, vedendo come già molti Media critichino il suo intervento, lo rendono appunto simile a quello che è stato il personaggio del suo film di 27 anni fa: “Joan Lui”, e allora come oggi, si crea un ritorno di pareri discordi da parte appunto della critica Mediatica.
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Questa parte del suo intervento ha visto un’ attacco all’ irrisoria facoltà di decisione del “Popolo sovrano” partendo, ma soprattutto non risparmiando, l’accusa per aver lasciato cadere le firme raccolte da Di Pietro con tro la legge “porcellum”. Ha poi proseguito con una critica a Angela Merkel e Sarkozy e alla loro “cura” di guarigione per i paesi non in “linea” con l’economia. La loro, ha detto Celentano, sarebbe quasi una scusa per costringere noi paese Italia e, ma soprattutto la Grecia, a favorire gli interessi finanziari Franco-Germanici quale “scotto” per la nostra salvezza Europea:
“Europa cinica e armata fino ai denti?”
Il tutto gestito con un’interessante intermezzo di scambio verbale, anche dal punto di vista antagonistico, interpretato da Pupo.
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