Il Caso Meredith torna a tenere banco con un clamoroso ribaltamento di campo: la Corte di Cassazione ha deciso che il processo d’appello nei confronti di Raffaele Sollecito ed Amana Knox andrà rifatto
La Corte di Cassazione ha sentenziato: il processo del caso Meredith Kercher è da rifare
Si dovrà celebrare un nuovo processo d’appello nel caso Meredith, la Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso presentato dalla procura di Perugia contro l’assoluzione dei due imputati Raffaele Sollecito ed Amanda Knox. Il 3 ottobre 2011, la corte d’assise d’appello del capoluogo umbro, aveva assolto i due imputati “perché il fatto non sussiste”, ribaltando la sentenza di primo grado dove erano stati condannati a 26 anni la Knox e 25 anni di reclusione Sollecito. Per l’omicidio del caso Meredith era giò stato condannato, con rito abbreviato a 16 anni di carcere, l’ivoriano Rudy Guede.
Assieme al processo da ricelebrare, la Cassazione ha anche respinto il ricordo della Knox, contro la condanna a tre anni di reclusione, per diffamazione ai danni di Patrick Lumumba, trascinato nel caso Meredith, sebbene completamente estraneo ai fatti. La sentenza diventa così definitiva, pur avendo la Knox, già interamente scontato la pena.
E’ notte fonda quando la notizia del processo da rifare arriva negli Stati Uniti e diventa immediatamente una notizia dell’ultima ora, una breaking news. Il procuratore della Cassazione ha dichiarato che il processo verterà “su tutto” e si terrà a Firenze visto che il tribunale di Perugia ha solo una sezione del collegio di secondo grado. La procura del capoluogo umbro si è detta soddisfatta perchè la Cassazione “ha accolto le nostre tesi” sul caso Meredith.
Le reazioni degli interessati
La famiglia Kercher si è detta soddisfatta della sentenza, dichiarandola una “vittoria processuale e morale”, ha fatto sapere per bocca del proprio avvocato di parte civile Francesco Maresca. “Questa decisione – ha aggiunto – serve anche a ridare la definitiva e finale verità sull’omicidio di Meredith. C’erano più persone assieme a Guede. I giudici ci diranno chi”, la sorella della vittima, si è dichiarata felice, accogliendo la notizia tra le lacrime.
La principale sospettata del caso Meredith, Amanda Knox, ha accolto la notizia da Seattle in una notte insonne. Ai suoi legale avrebbe detto “Continuano a non credermi” ed avrebbe sfogato la propria delusione per la sentenza appena arrivata. Il secondo legale del collegio difensivo, ha dichiarato: “siamo molto delusi, ma pronti a combattere”.
Raffaele Sollecito, che proprio oggi compie ventinove anni, ha accolto la notizia da Verona, dove studia informatica. Il suo avvocato, Giulia Bongiorno ha parlato di una “via crucis che deve continuare“, aggiungendo che chiederanno che si celebri il processo al più presto. “Le sentenze comunque – ha puntualizzato – vanno sempre rispettate, sia quando ti danno ragione che quando ti danno torto, per cui non mi sentirete sbraitare”. Il secondo avvocato di Sollecito, Luca Maori, ha rassicurato il proprio assistito dichiarando che si tratta di “un triste compleanno, ma lui non deve essere demotivato, può andare avanti a testa alta. Noi continueremo a dimostrare la sua totale e assoluta estraneità ai fatti”.
Il caso Meredith torna quindi a tenere banco con un nuovo colpo di scena, il procuratore del tribunale di Perugia, durante la sua requisitoria, avrebbe usato termini molto duri nei confronti del dispositivo di assoluzione del 2011 chiedendosi, secondo le indiscrezioni trapelate alla stampa, se Guede sia stata condannato per omicidio in concorso “con chi? Forse con degli ectoplasmi?”.
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