E venne infine il giorno del voto sulla mozione di sfiducia presentata dal MoVimento 5 Stelle nei confronti del Ministro Annamaria Cancellieri. Dopo mille dichiarazioni, conferme e smentite, sarà il voto dell’aula parlamentare a sancire la prosecuzione o meno del mandato dell’ex prefetto, attuale Ministro di Grazia e Giustizia, all’interno del Governo Letta. E proprio Enrico Letta sembra aver messo, ieri sera, una parola quasi definitiva sull’esito della mozione, legando sostanzialmente al suo esito la sopravvivenza dell’intero esecutivo.
Mozione di sfiducia contro ministro Cancellieri, PD voterà contro
Dopo la presentazione da parte dei 5Stelle della mozione di sfiducia individuale (TESTO) nei confronti del ministro, sono infatti fioccati molteplici commenti, j’accuse e auspici. Si è detto e scritto veramente di tutto, sviscerando ogni singola parola delle intercettazioni telefoniche tra il ministro e alcuni esponenti della famiglia Ligresti.
La patata bollente è finita, come ormai sembra essere prassi per ogni tema imbarazzante per le sorti del Governo, nelle mani del Partito Democratico. Per l’ennesima volta il partito che ha (soprattutto dopo l’esplosione del PDL) la guida dell’esecutivo, si è diviso ed ha rischiato seriamente di giungere al voto di oggi in ordine sparso.
In tanti hanno chiesto le dimissioni della Cancellieri, auspicando un gesto di rinuncia da parte del ministro prima del voto dell’Aula, un gesto che toglierebbe ovviamente ogni imbarazzo ai parlamentari che tra poco dovranno esprimersi. In tal senso si è espresso soprattutto Matteo Renzi che, anzi, aveva fatto persino fatto presagire un possibile voto favorevole dei deputati della sua corrente alla mozione presentata dal M5S. Anche gli altri candidati alla segreteria, con toni diversi, avevano espresso opinioni analoghe. Pippo Civati aveva ipotizzato persino una seconda mozione di sfiducia, di cui farsi primo firmatario, per non dover votare – e quindi indirettamente regalare un successo politico tangibile – quella del MoVimento 5 Stelle.
Nell’assemblea del Partito Democratico convocata ieri sera però ogni ipotesi del genere è tramontata. Il premier Letta non ha fatto tanti giri di parole, facendo chiaramente intendere che, in caso di successo della mozione di sfiducia, il Governo sarebbe a forte rischio di sopravvivenza. “La sfiducia alla Cancellieri è la sfiducia al Governo”, questo in sintesi il Letta-pensiero.
Con una premessa del genere, il dibattito tra i deputati del PD si è automaticamente arenato. I democratici voteranno dunque compatti contro la mozione di sfiducia del M5S, pur con qualche mugugno. Il candidato alla segreteria Gianni Cuperlo, principale avversario di Renzi, torna ad auspicare un passo indietro del ministro prima del voto, ipotesi che al momento appare tuttavia poco probabile.
Il Partito Democratico trova dunque compattezza nella difesa del ministro Cancellieri e con tali premesse punta a “salvare” il Governo. Anche i renziani, il cui pensiero è stato portato in assemblea dall’ex ministro Paolo Gentiloni, “prendono atto” delle parole di Letta e si impegnano a votare contro la mozione del MoVimento 5 Stelle. Tutti compatti insomma (anche Forza Italia, Nuovo Centrodestra e centristi voteranno contro la mozione), sempre che gli ancora ignoti 101 che impallinarono Prodi non facciano qualche sorpresa…
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