Camusso, il discorso del Segretario Generale della CGIL ieri in piazza San Giovanni a Roma “Il Lavoro prima di tutto”. Il Discorso
Camusso, penso di fare cosa gradita pubblicando, per intero, il discorso di Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, tenutosi ieri pomeriggio a Roma. La Camusso ha toccato, nel suo discorso, moltissimi temi caldi sociali e politici. Il discorso è tratto da webcronaca di rassegna.it della CGIL.
Poiché “verba volant scripta manent”, spinto, non da una mancanza di fiducia nei propositi, ma dall’intento di poter fare cosa gradita a chiunque voglia con tutta calma, analizzarlo, sviscerarlo, e ragionandoci su per poi trarne le sue opinioni, lo riporto in versione integrale così come è possibile leggerlo Via/CGIL.
Camusso: il 14 novembre grande manifestazione europea
(20/10) 17:19 – “C’è una parte del paese che non si arrende, quella parte che oggi è in piazza e continuerà a tornarci. Il 14 novembre c’è una grande manifestazione con tutti i sindacati europei. Non ci rassegniamo, questo paese lo cambieremo”. Così Susanna Camusso ha concluso il suo intervento a San Giovanni.
Camusso: detassare subito la tredicesima
(20/10) 17:13 – “Il governo vuole discutere delle retribuzioni dei lavoratori, ma loro non conoscono una media retributiva tra 1.000 e 1.200 euro, senza contare che i cassintegrati prendono molto meno. A tutti loro non si può aumentare l’Iva, perché ancora una volta si vanno a colpire i consumi. I ministri facciano una misura semplice: detassare la tredicesima. Il paese non si cambia punendo i lavoratori, prima si parte dai vertici e si mette a posto ciò che non funziona. Non si chiede responsabilità a chi sta alla catena di montaggio tutti i giorni, ma a chi gestisce la fabbrica o organizzato quel servizio. Vorremmo che qualche tavolo del ministero dello Sviluppo abbia una risposta, non continui rinvii: per esempio, il 3 novembre non si possono spegnere i forni dell’Alcoa, serve una risposta. Le ragioni della discussione non possono essere intorno al demansionamento. Il governo abbia il coraggio di riconoscere che la legge sulle pensioni ha reso più difficile affrontare i problemi. I ministri ogni tanto hanno cadute di stile straordinarie, come quando danno responsabilità a tutti e non al governo”.
Camusso, governo ha peggiorato condizioni lavoro e imprese
(20/10) 17:13 – “Le leggi sulle pensioni e il lavoro di questo governo hanno peggiorato le condizioni rendendo difficile la situazione anche per le imprese”
Camusso: sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato
(20/10) 17:03 – “La spending review non mette a posto i conti dello Stato, fa solo licenziamenti di massa. Basta poco per capire gli effetti dei tagli: il governo non pensi di tagliare gli ammortizzatori sociali e ridurre le risorse. L’esecutivo ha fatto una riforma delle pensioni sbagliata, che ha penalizzato tanti lavoratori. La legge sulla spending review è un’ulteriore ingiustizia, perché stabilisce regole diverse per alcuni. Si reintroduca il falso in bilancio per le imprese, si faccia una legge seria contro la corruzione: su questo si dovrebbe mettere la fiducia”. Camusso fa quindi una proposta: “Usare le risorse per defiscalizzare l’assunzione a tempo indeterminato di giovani uomini e donne”.
Camusso: l’Ilva di Taranto non ha più scuse
(20/10) 17:02 – “Non si può contrapporre lavoro e salute. Vogliamo dire all’Ilva di Taranto che non ha più scuse: deve applicare l’Aia (autorizzazione ambientale, ndr) definita dal governo. Ora deve ridare ai lavoratori e alla città una condizione lavorativa positiva”. Poi sula Fiat: “Ieri c’è stata una buona notizia: la sentenza di Pomigliano ha deciso che i lavoratori iscritti alla nostra organizzazione devono tornare al lavoro. La sentenza è importante perché stabilisce un principio preciso: non assumere un lavoratore per la sua scelta sindacale è discriminazione. Lo abbiamo sempre sostenuto: la questione alla Fiat riguarda la libertà del lavoratore di decidere a quale sindacato aderire”.
Camusso: reintrodurre il falso in bilancio
(20/10) 17:02 – “Solo così si riapre la lotta contro le tangenti e la corruzione”
Camusso, con la spending review licenziamenti di massa
(20/10) 17:01 –
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Camusso, aziende in crisi non si possono buttare via
(20/10) 16:57 – “Le cosiddette aziende ‘in crisi’ non si possono buttare via. Le aziende sono in crisi perché si sono sbagliate le politiche, si è scelto di investire in finanza invece che sulla produzione e sull’industria. Pensiamo al Sulcis, ai call center del Nord e Sud: bisogna smetterla con una responsabilità indistinta, la responsabilità è di chi non ha investito e dei governi, che hanno guardato da un’altra parte. Oggi è il tempo di scegliere, perché quelle aziende rischiano di chiudere. Se aspettiamo ci sarà qualche speranza di meno, e non si può privare il lavoro di speranze e prospettive. Per salvare il paese bisogna garantire lavoro e diritti, solo così si può dare futuro e prospettiva al paese”.
Camusso: la scuola torni alla portata di tutti
(20/10) 16:54 – “I giovani non sono numeri: non è più tempo della pacca sulla spalla e dei ‘lavoretti’, devono poter decidere sui loro progetti di vita. Prima di tutto, il paese deve garantire una scuola effettiva ed efficace: bisogna permettere ai figli degli operai di andare all’università. L’istruzione non può essere un lusso raggiungibile solo per chi è ricco. Oggi invece vediamo una scuola impallidita e in difficoltà, non c’è una scuola pubblica, accessibile e laica, in questo modo non si guarda al futuro”.
Camusso, politica del rigore è fallita
(20/10) 16:51 – “La politica del rigore non solo è fallita, ma è il grande colpevole del fallimento di questo paese”
Camusso: senza lavoro il paese non si salva
(20/10) 16:48 – “Non c’è modo di salvare il paese se non si salva il lavoro. Va curato occupandosi della condizione dei lavoratori”
Camusso: al governo non c’era bisogno di professori
(20/10) 16:47 – “Molti lavoratori hanno dovuto ritirare i figli dall’università: la perdita del lavoro per loro rappresenta una perdita di speranza. Per una scelta sbagliata del governo, molti lavoratori hanno visto tagliarsi gli appalti e i posti di lavoro”: Lo afferma il segretario della Cgil dal palco di piazza San Giovanni. “C’è gente che lavora ed è povera, perché sono stati tagliati i salari e allungati gli orari. Con il risultato devastante che abbiamo oggi – aggiunge – non c’era bisogno di mettere ‘professori’ al governo”.
Camusso alla piazza: i lavoratori in crisi non sono soli
(20/10) 16:47 – “La nostra piazza di oggi è straordinaria, con tante bandiere rosse. Ma molte bandiere sono segnate a lutto, perchè la centesima donna ieri è stata uccisa in questo paese. C’è troppo silenzio – e troppa cronaca nera – invece del problema del rispetto delle donne, che devono scegliere la loro vita e viverla come desiderano”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, aprendo il suo intervento in piazza San Giovanni, ricorda la ragazza uccisa ieri a Palermo. “La nostra piazza dimostra che i lavoratori non sono soli ad affrontare i problemi del lavoro. Oggi abbiamo raccontato tante storie, tutte differenti, ma accomunate da una grave ingiustizia: un paese che fa provvedimenti che non aiutano il lavoro – aggiunge Camusso -. Salire sulla gru è l’unico modo per far parlare di lavoro in questo paese, e questo non è giusto. Guardate questa piazza: ci sono tutti i lavoratori in pericolo, chi ha perso il posto, gli esodati. Lavoratori che hanno un unico desiderio, poter lavorare e vivere una vita tranquilla”.
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