Teniamo duro. L’Italia rimane quarta nel ranking europeo di calcio e anche la prima settimana di coppe europee non fa ben sperare in un miglioramento.
In Champions Il Milan pareggia con i modesti belgi dell’Anderlecht, la Juventus, grazie al consueto coraggio e forza di volontà, agguanta il risultato contro il Chelsea. In Europa League, la meno nobile delle coppe europee, dove un tempo eravamo padroni, solo il Napoli riesce a battere agevolmente gli svedesi dell’Aik Solna, la Lazio strappa soffrendo un ottimo pareggio al White Hart Lane contro il Tottenham di Villas Boas, l’Inter agguanta il punto solo nel finale, con un eurogol di Nagatomo contro i russi del Rubin Kazan e sempre contro un’altra squadra russa, l’Anzhi di Eto’o, l’Udinese riesce a conquistare un meritato pareggio nelle ultime battute con il solito Totò Di Natale, inossidabile anche a 35 anni. Quindi si riapre la stagione ma la solfa è sempre la stessa: meglio concentrarsi sul campionato oppure cercare di vincere qualcosa in Europa? Un tempo le squadre italiane possedevano le forze e gli investimenti per fare bene tutte e due le cose mentre adesso devono accontentarsi di lottare per qualcosa in Italia mentre in Europa proseguono un lento declino che ci ha fatto perdere prima il titolo di torneo più prestigioso d’Europa e più bello del mondo, poi lentamente posizioni del ranking Uefa e adesso dobbiamo aver paura di nazioni che ci stanno con il fiato sul collo, soprattutto perché da anni compiono buone prestazioni in Europa League, cioè squadre francesi, portoghesi e russe, perciò non è il caso di snobbare questa manifestazione perché potremmo pagarla molto cara, con un ulteriore declassamento del calcio italiano.
Articolo a Cura di Lorenzo Magnanenzi
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