Gli Stati Uniti non costruiranno la Morte Nera. Grandissima delusione per i fan e per molti cittadini statunitensi che avevano firmato una petizione al presidente Barack Obama affinchè gli USA mettessero in cantiere la famigerata stazione spaziale.
Alla petizione dei 35000, Obama ha risposto con un piccato ed esilarante comunicato spiegando le ragioni per cui una simile impresa non è fattibile, almeno non in questo momento:
- Costerebbe 850 quadrilioni di dollari (850 seguito da 15 zeri ) e noi vogliamo ridurre il deficit;
- Non siamo favorevoli a far esplodere pianeti;
- Perché costruire una stazione spaziale che può essere distrutta da un minuscolo caccia guidato da una sola persona?
- Un’arma così potente non deve finire nelle mani di una civiltà primitiva come quella terrestre.
Quindi Obama è per ridurre l’enorme debito americano, attestatosi alla soglia dei 16 trilioni di dollari ed evitare la costruzione di un’arma in grado di distruggere un intero pianeta.
La vicenda si sarebbe chiusa così se non fosse che anche il sito ufficiale di Guerre Stellari non avesse deciso di partecipare al gioco emettendo un comunicato stampa dell’Impero Galattico in reazione alle affermazioni di Obama. L’Impero con tono decisamente marziale ha sentenziato che “la schiacciante superiorità militare dell’Impero è confermata una volta di più dalle recenti parole del presidente degli Stati Uniti” e che sarebbe “fuori di ogni ragionevole dubbio che un‘arma così potente nelle mani di un popolo così primitivo sarebbe un pericolo terrorizzante per la pace dell’Impero“. Il comunicato continua con l’Impero Galattico che ritiene assurde le “richieste bellicose della gente di questo piccolo, aggressivo pianeta” criticando la stima fatta da Obama per la realizzazione della Morte Nera ritenuta sovrastimata ma comunque irraggiungibile per una nazione di un pianeta, priva dei massicci mezzi di produzione imperiali.
Finita qui la querelle? Assolutamente no, visto che anche una provinca dell’Impero ha deciso di emettere un comunicato ed entrare nella finta-zuffa ritenendo i calcoli della Casa Bianca privi di fonamento e ribattendo con una dettagliatissima relazione circa i reali coti stimati (mezzo quadrilione di dollari o se preferite tra i 500 e gli 800 dollari per tonnellata), con suggerimenti su come assemblarla e con quali materiali. Il comunicato finisce, comunque, con l’ammissione che la razza umana non sarebbe in grado di portare a conclusione il progetto e che sacrificare l’intero PIL del pianeta potrebbe essere controproducente.
In attesa che anche i cavalieri Jedi entrino nella mischia vi rimandiamo alla prossima puntata, pardon, episodio.
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