Blog Peppe Grillo, una critica all’operato dei Partiti politici ed al loro non rispetto del mandato consegnatogli dall’elettore
Blog Beppe Grillo oggi intento in un’analisi di quello che è il non rispetto da parte del Politico del suo “mandato”. Il Politico che, eletto dai cittadini per un mandato di ben 5 anni, può fare quello che gli pare nel senso che è libero, visto anche che è sostenuto dall’articolo 67 a non essere vincolato alle promesse fatte al proprio elettore prima di essere stato eletto, di poter compiere “inciuci” e voltagabbana a seconda del proprio tornaconto politico e, direi spesso, anche personale.
Blog Beppe Grillo, circonvenzione di elettore Magritte_La_ValseBlog Beppe Grillo analisi della Circonvenzione di elettore
Blog Beppe Grillo: ormai il leader del Movimento 5 Stelle si è lanciato a sviscerare tutte le ingiustizie che regnano nel Parlamento Italiano. Interessante Blog di Beppe Grillo che sviscera tutti i reali “trucchetti” della politica italiana e le leggi che rendono possibile tutto questo, soprattutto, il non rispetto delle promesse fatte all’elettore in campagna elettorale. Ne consegue che il Politico , a questo punto in virtù soprattutto di un articolo che lo tutela, è libero anche di cambiare opinione e di non attenersi più alle promesse precedentemente fatte:
“Se è chiaro, anche al sentire comune, cosa si intende per circonvenzione di incapace, dal vocabolario Zingarelli della lingua italiana: “induzione di persona minore o inferma o psichicamente deficiente a compiere un atto giuridico dannoso per lei o altri al fine di trarne un profitto per sé o altri“, non è ancora percepito il significato di “circonvenzione di elettore“. Si tratta di una pratica molto comune nel Parlamento Italiano, adottata da voltagabbana, opportunisti, corruttibili, cambiacasacca.
L’elettore, al momento del voto, crede in buona fede alle dichiarazioni di Tizio o Caio, di Scilipoti o De Gregorio. Lo sceglie per la linea politica espressa dal suo partito e per il programma. Gli affida un mandato di un lustro, un tempo lunghissimo, per rappresentarlo in Parlamento e per attuare i punti del programma. Gli paga lo stipendio attraverso le sue tasse perché mantenga le sue promesse.
Il voto è un contratto tra elettore ed eletto ed è più importante di un contratto commerciale, riguarda infatti la gestione dello Stato. Se chi disattende un contratto commerciale può essere denunciato, chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna. E’ ritenuto del tutto legittimo il cambio in corsa di idee, opinioni, partiti. Si può passare dalla destra alla sinistra, dal centro al gruppo misto, si può votare una legge contraria al programma. Insomma, dopo il voto il cittadino può essere gabbato a termini di Costituzione.
L’articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana recita: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato“. Questo consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l’eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno.
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Per cinque anni il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore è così praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non dà più scandalo.
Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna, può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato”.
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