Annunciata una riforma economica “choc” che andrebbe a favore delle famiglie italiane. Non spiegata però, poiché il Cavaliere vuole riservarla per la fine della campagna elettorale. A “La telefonata” di Canale5, il Cavaliere ricorda il suo programma elettorale, tra cattolici e liste pulite.
Ospite a “La telefonata” su Canale5, Berlusconi torna a parlare della sua campagna elettorale, facendo un annuncio che ha il colore della suspense: il Cavaliere ha infatti comunicato di sta lavorando ad una proposta “choc”, in senso positivo, per le famiglie italiane, ma di non volerla rivelare per non guastare la sorpresa. Quello di questi giorni è un Berlusconi sempre più convinto di poter vincere lo scontro elettorale, un Berlusconi che ha rialzato le sorti del Pdl con la sua sola presenza e che afferma di avere già la vittoria nelle principali regioni italiane. Il principale obiettivo é ” rendere il Paese governabile: al primo punto del nostro programma c’e’ la riforma costituzionale, senza la quale l’Italia resterebbe un Paese non pienamente governabile”.
Un accenno alla vicenda di Cosentino non manca: Berlusconi ha elogiato l’opera di coloro i quali hanno fatto un passo indietro, dimostrando di essere generosi, nonostante siano “persone pulite e di valore che hanno avuto il solo torto di essere aggrediti da magistrati politicizzati di sinistra”. E questa operazione “liste pulite”, scevre di candidati che avrebbero problemi con la giustizia, sembra premiare il Pdl, almeno secondo quanto dichiarato dal suo Leader.
Alla domanda se il voto dei cattolici possa andare a Monti, legato a Casini dell’Udc, Berlusconi scuote il capo, dicendo che il suo partito è pieno di cattolici, della cui presenza è particolarmente fiero: ” Il Pdl e’ particolarmente orgoglioso di questa presenza e di quanto fatto dal nostro Governo sulla difesa della vita, per questo ritengo che il voto cattolico scelga il Pdl”. E afferma di non aver fatto nessuna apertura verso le unioni omosessuali, ma solo verso le coppie di fatto e solo nel caso in cui ci sarà un’ampia maggioranza in Parlamento.
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