La notizia era nell’aria da tempo, ma di fronte alla potenza mediatica e politica da sempre riconosciuta a Silvio Berlusconi sembrava ai più un miraggio, una possibilità remota o, a seconda delle idee politiche s’intende, una inconfessabile speranza.
Silvio Berlusconi condannato a 7 anni per Rubygate
Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione per il caso Ruby, la giovane marocchina spacciata per “nipote di Mubarak” e che invece, secondo l’accusa, avrebbe avuto rapporti intimi con l’ex Premier quando ancora non aveva compiuto la maggiore età.
Silvio Berlusconi è stato condannato per concussione e prostituzione minorile, accuse gravissime che hanno fatto lievitare notevolmente il “peso” della condanna e soprattutto le sue conseguenze politiche. Ogni condanna superiore ai 5 anni comporta in fatto, a norma di Codice, l’interdizione dai pubblici uffici. E’ proprio il caso dell’ex Premier che, in virtù della condanna subita, è stato condannato anche alla interdizione perpetua dai pubblici uffici. Nel caso in cui, cioè, la condanna venisse confermata in Appello e in Cassazione, il senatore Silvio Berlusconi decadrebbe dalla carica e tornerebbe ad essere un cittadino qualsiasi. Con in più una condanna da scontare.
Condanna che, tuttavia, non verrebbe probabilmente scontata in carcere, nonostante la gravità delle accuse. Nel decreto svuota-carceri che il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri sta predisponendo per la ratifica da parte del Parlamento (ennesima prova del nove per un PD che da oggi ha 7 pesantissimi ulteriori motivi di imbarazzo con i propri elettori nel giustificare il governo di larghe intese con Berlusconi) sarebbe prevista anche una norma che vieterebbe la reclusione per gli ultrasettantenni. Berlusconi, classe 1936, si salverebbe dunque dal carcere, ma la sua lunga carriera politica sarebbe comunque conclusa.
Immediate le reazione, prevedibilmente furiose, del PDL. Altrettanto prevedibili le manifestazioni di soddisfazione da parte del MoVimento 5 Stelle (proprio i 5 stelle mettono, tra l’altro, in guardia da un disegno di legge, presentato da PD e SEL che delegherebbe al Governo la possibilità di far scontare ai domiciliari le condanne per una serie di reati tra cui, ironia della “sorte”, la prostituzione minorile).
Imbarazzo nel PD, con il ministro Graziano Delrio che si limita a dichiararsi “colpito” alla sentenza dei giudici milanesi. Dalle aule del Tribunale la partita si sposta infatti ora a quelle del Parlamento: quali saranno le conseguenze politiche della condanna di Silvio Berlusconi sulla tenuta del Governo Letta?
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