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Un autentico bagno di folla a Piazza San Giovanni per il “Sarà un piacere day”, evento conclusivo dello “Tsunami Tour” di Beppe Grillo, portavoce del MoVimento 5 Stelle.
Difficile dire quanti siano i presenti in piazza, ma alle 21 c’erano ancora persone che stavano confluendo verso il luogo, un tempo simbolo delle manifestazioni della sinistra e del grande concerto del Primo Maggio dei sindacati, ottenuto dal MoVimento 5 Stelle. Anche il meteo, annunciato come sfavorevole all’evento, è stato alla fine clemente. Freddo sì, ma niente pioggia.
La piazza dovrebbe contenere circa 800 mila persone, cui vanno aggiunti i 150 mila che stanno seguendo attualmente la diretta streaming su
Un evento di dimensioni mai viste nella storia repubblicana italiana.
Un tempo si diceva e si scriveva che il MoVimento, nato online, non sarebbe mai uscito da quello che tuttora Pierluigi Bersani definisce il “tabernacolo” di Internet. Il “tabernacolo” si è evidentemente aperto ed è diventato un popolo o, come afferma spesso Grillo, una comunità.
La Rete sarà però sempre più il riferimento e lo strumento di controllo sugli eletti del MoVimento 5 Stelle. Il canale YouTube de “La Cosa” nato appositamente su iniziativa dell’ingegnere siciliano Salvo Mandarà, che segue dallo scorso anno Beppe Grillo in tutte le iniziative elettorali del MoVimento 5 Stelle, non chiuderà le “trasmissioni” con la conclusione della campagna elettorale. “La Cosa” diventerà il canale web attraverso cui i parlamentari del MoVimento 5 Stelle si confronteranno, a partire da lunedì sera, con tutti gli attivisti.
“Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere!”. La frase scritta in calce a moltissimi post di Beppe Grillo in questi mesi sta per diventare realtà. Resta solo da capire se il MoVimento 5 Stelle sarà la più grande forza politica di opposizione oppure, addirittura, sarà forza di Governo.
L’impressione è quella di una corsa al fotofinish contro la coalizione di Centrosinistra. Non è forse casuale che il post pubblicato oggi sul Blog di Grillo sia un intervento dell’economista Beppe Scienza dal titolo inequivocabile: “Si scrive MPS, si legge PD”.
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