I genitori sono avvertiti. Dire al proprio bambino “sei bello” e riempirlo di complimenti positivi sul suo aspetto fisico potrebbe danneggiare la sua autostima in età adulta e portargli disturbi psicologici, anche gravi.
Secondo Jo Swinson, sottosegretario alle Pari Opportunità britannico da sempre impegnato in una lotta contro i falsi miti dell’immagine diffusi dai media, elogiare l’aspetto fisico dei propri bambini potrebbe fare loro malissimo in età adulta e portarli a sviluppare problemi psicologici anche gravi. Swinson mette in guardia i genitori alla vigilia di una campagna del governo britannico che ha come temi portanti proprio l’aspetto fisico e l’autostima e che critica i canoni di bellezza proposti dal mondo moderno attraverso pubblicità, media, ecc. in quanto ritenuti i diretti responsabili dei crolli di autostima nei giovani.
Per evitare che ragazzi e ragazze rifiutino il proprio corpo e arrivino a sviluppare patologie serie come l’anoressia e la bulimia, secondo Swinson anche i genitori devono fare la propria parte, a cominciare dall’infanzia. Sono in particolare le madri a dover compiere più attenzione, evitando di apprezzare troppo l’aspetto fisico dei figli e di mettere in eccessivo risalto la loro immagine. Molto meglio apprezzare la loro capacita’ nel fare un puzzle, ad esempio, o tutte le cose che fanno di solito, oltre a premiare la loro curiosità nel fare domande, queste le parole del sottosegretario.
Ma c’è di più: i genitori dovrebbero anche evitare di parlare ai figli del proprio aspetto fisico, in quanto anche questo aiuterebbe a dare eccessiva importanza all’immagine esteriore, a discapito di altre qualità che invece andrebbero sempre risaltate. Swinson ha lasciato che fossero i dati a parlare: è stato infatti provato che 1 ragazzo su 5, fra i 10 e i 15 anni, non è soddisfatto del suo aspetto fisico. E ben il 72% delle ragazze ritiene che venga data eccessiva importanza alle celebrità femminili e al modo in cui queste appaiono.[ad#marinog]Swinson ha infine rivolto un appello alle maggiori riviste britanniche, invitandole a dare meno spazio alle diete per combattere il grasso e ai mille modi per raggiungere l’agognato peso-forma, e ha contattato importanti grandi magazzini britannici, come Debenhams e Marks & Spencer, suggerendo loro di usare nelle pubblicità modelle che si avvicinassero il più possibile alle ragazze comuni.
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