Attentati a Damasco, colpiti obiettivi del regime. Le esplosioni avrebbero causato almeno 20 morti tra cui diversi bambini.
Damasco stamattina si è svegliata sotto una serie di attentati, secondo alcuni media locali si tratterebbe di almeno 5 esplosioni, molto ravvicinate tra di loro che avrebbero seminato morte e distruzione nella capitale siriana.
L’attentato più drammatico è stato portato a termine davanti alla sede del partito governativo Baath del dittatore Bashar al-Assad. La zona colpita è il quartiere di Mazraa, in pieno centro di Damasco e si tratterebbe dell’esplosione di una, forse due, autobomba che avrebbero letteralmente distrutto la costruzione ed investito anche la scuola Abdallah ben Zubeir non molto distante da Piazza 16 Novembre, teatro dell’attentato.
L’esplosione sembra che abbia danneggiato i veicoli fino a 300 metri di distanza e dal luogo si alza un’enorme nuvola nera, visibile da gran parte della città. La Tv di Stato, intervenuta sul posto, ha mostrato diversi corpi senza vita distesi sulle aiuole della zona, mentre la stampa di regime si è affrettata a definire l’accaduto come un attentato terroristico. Nella deflagrazione, sembra siano stati investiti almeno 4 bambini ma il numero delle vittime e dei feriti è assolutamente indicativo e potrebbe aumentare a dismisura, vista l’entità dell’esplosione.
Ma non si è trattato solo di questo attentato; secondo il sito di Sky News Arabic, un’altra esplosione avrebbe colpito la sede dei servizi segreti siriani nel quartiere di al-Qabun, provocando un numero non definito di vittime. Il sito Sana Revolution parla, invece, di connoneggiamenti e scontri nei quartieri di Barzeh, Baramkeh ed al-Adawi dai quali si sono sentite ulteriori esplosioni.
Nel frattempo la diplomazia sta tentanto di giungere ad una soluzione a questa guerra civile che ha provocato, fin’ora, quasi 70 mila morti ed oltre 5 milioni di profughi. In un documento che verrà discusso martedì al Cairo, i gruppi di opposizione chiedono, per bocca del presidente della Coailzione Moaz Alkhatib, le dimissioni di Assad prima dell’inizio delle trattative. Il comunicato sottolinea anche il ruolo di supporto e supervisione che Stati Uniti e Russia avranno in ogni tentativo di far cessare le ostilità.
Commenti riguardo il post