Una nuova app controlla le radiazioni emesse dal cellulare ed aiuta l’utente ad evitare le zone d’ombra, cercando di far diminuire il livello delle esposizioni. La Apple però ha rifiutato di inserirla nell’Apple store.
Ecco l’app per le radiazioni. E’ un’idea di una start up di nome Tawkon che ha deciso di “sfruttare” il collegamento, probabile, esistente tra le radiazioni emanate da cellulari e smartphone e la loro preponderanza sull’incidenza del tumore. Il punto di partenza sembra quindi essere uno: gli smartphone sono un’estensione della nostra vita, tanto vale capire quando emettono un grado fin troppo elevato di radiazioni.
Non ci sono certezze scientifiche sulla connessione tra le radiazioni cellulari e l’insorgenza di tumori: l’unica cosa certa è che vi è una connessione. E l’azienda Tawkon ha deciso di sfruttare questa paura. Lo scopo dell’app è quella di avvertire l’utente nel momento in cui il proprio smartphone sta emanando fin troppe radiazioni. Con una memorizzazione stile agenda, l’app costruisce un tracciato delle radiazioni a cui si è stati esposti e suggerisce, inoltre, i punti in cui il cellulare si connette meglio alle celle, inducendo ad evitare le zone d’ombra.
Di certo l’app gioca fin troppo sulle “paure” degli utenti e ciò ha indotto la Apple a non volerla nel suo Apple Store, sebbene sia già in circolo una versione usufruibile su iOS. Android e Blackberry invece l’hanno inserita prontamente nelle loro offerte, rendendola gratuita per tutti gli utenti. Per essere meno esposti alle radiazioni però non sarebbe meglio cercare di evitare di usare continuamente il proprio cellulare?
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