Un’altra mossa censoria del colosso di Cupertino: rimossa AppGratis dall’Apple Store (e dai telefoni di chi l’aveva scaricata)
AppGratis, popolarissima app che tramite accordi con gli sviluppatori offriva gratuitamente e periodicamente delle app a pagamento, è stata censurata dalla Apple.
AppGratis è, o forse sarebbe meglio dire “era”, un’app creata da Simon Dawlat nel 2008 e che per cinque anni ha funzionato benissimo, promuovendo gratuitamente, per un periodo di tempo limitato (24 ore), delle app a pagamento, dando così la possibilità di ottenerle gratis per sempre a chi ne approfittava con tempismo.
Amatissima dagli utenti e anche dagli sviluppatori, che stringevano accordi con il Simon Dawlat per promuovere la propria applicazione, aveva raccolto finanziamenti per più di 13 milioni di dollari e contava alle sue dipendenze più di 45 dipendenti.
Ebbene il 5 aprile Apple ha deciso di eliminarla dal suo Store e anche dai dispositivi che l’avevano scaricata (grazie al contestatissimo dispositivo del Kill Switch (la famigerata feature degli smartphone della casa di Cupertino che permette ad Apple di gestire il vostro smartphone da remoto, cancellandone i contenuti o spegnendolo e rendendolo inutilizzabile, ufficialmente per motivi di sicurezza), il tutto adducendo la violazione delle norme che regolano il negozio digitale e che impediscono alle applicazioni di promuoverne altre e fare marketing diretto.
A pochi giorni di distanza Simon Dawlat ha pubblicato un post sul suo blog per raccontare la vicenda dal suo punto di vista: “Venerdì 5 aprile è stato il giorno in cui Apple ha deciso di rimuovere AppGratis dall’App Store, lasciando i nostri 12 milioni di utenti iOS a chiedersi dove fosse finita una delle loro applicazioni preferite, i miei 45 dipendenti a domandarsi se avrebbero ancora avuto un lavoro il giorno dopo, i miei partner e gli investitori in stato di shock e, da ultimo, me con una situazione assolutamente incredibile da affrontare, a migliaia di chilometri di distanza dalla nostra sede”
Nel lungo post sul suo Blog L’autore di AppGratis spiega nel dettaglio quali sono stati i problemi di Apple (facendo emergere le metodologie autocratiche e dispotiche di gestione dello store della mela morsicata). Se ne può trovare una traduzione accurata (per chi non trovasse fruibile il link al blog che vi abbiamo postato) sul sito di Tom’s Hardware.
Ci limitiamo a proporvi, in chiosa a questo articolo, un significativo estratto:
“Apple ha approvato la versione v3 di AppGratis per iPhone nel novembre 2012 e, poco dopo, abbiamo ottenuto un finanziamento di 13,5 milioni di dollari. […] Da allora, non soltanto Apple ha approvato la versione v3 per iPhone, ma ha approvato anche la nostra versione per iPad meno di una settimana fa. Sì, avete letto bene. Una. Settimana. Fa“. “E poi venerdì scorso, un nuovo membro del team di Apple con cui nessuno nella mia squadra era mai entrato in contatto prima, è spuntato quasi di punto in bianco e, dopo aver provato a chiamarmi tre volte,non riuscendo a parlarmi (perché ero in aereo), ha deciso di rimuovere le nostre app dall’App Store, sulla base dell’articolo 2.25 e anche dell’articolo 5.6″
Simon Dewlat è ancora lì’ a chiedersi le ragioni di un cambio di rotta così repentino ed immotivato, sbattendo contro il muro di gomma della Apple, ma garantisce: “anche se le nostre applicazioni iOS sono momentaneamente indisponibili, il nostro servizio di raccomandazione di app, AppGratis, è attivo e funzionante. […] Così faranno anche il nostro sito web e la nostra newsletter quotidiana”.
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