Fabbrica cinese che produce per Apple a Taiwan chiusa per una maxi rissa
Periodo di proteste e contestazioni ultimamente da Apple.
Apple ha conosciuto in Francia venerdì 21 settembre in occasione del lancio del nuovo I-Phone 5 il primo sciopero degli impiegati degli Apple Stores.
Giovedì, dopo diverse ore di negoziazione con la direzione di Apple sulle condizioni di lavoro degli impiegati dei negozi francesi, il sindacato minoritario SUD ha deposto un preavviso di sciopero.
Lo sciopero ha turbato solo parzialmente le vendite; in tanti negozi gli impiegati si sono limitati a presentarsi al lavoro e lavorare con una fascia al braccio in segno di sostegno dei colleghi che invece scioperavano e che come a Parigi hanno manifestato davanti al magnifico Apple Store dell’Opera.
Qui era molto particolare la scena che si presentava alla vista, con alcuni impiegati che contestavano davanti al negozio, mentre gli “affezionati clienti Apple” facevano la coda davanti allo Store in attesa di impossessarsi dell’ultimo “gioiello” e allo stesso tempo filmavano i manifestanti con i loro I-Phone di precedente generazione.
Oggi invece è la volta di una fabbrica cinese a Taiwan, subappaltatrice di Apple che ha dovuto chiudere le porte per una maxi rissa che è scoppiata ieri sera nella fabbrica.
Duemila operai coinvolti, una quarantina di feriti di cui tre in condizioni gravi.
La fabbrica è stata chiusa per le necessità dell’inchiesta e dovrebbe riaprire domani, ma un dipendente parlava invece di una chiusura di più giorni.
Secondo messaggi su un blog cinese, la cui autenticità non ha potuto peraltro essere controllata la causa della enorme bagarre sarebbe imputabile a uno scontro tra quattro o cinque guardie di sicurezza della fabbrica e un operaio, picchiato violentemente dai sorveglianti.
Commenti riguardo il post