Apple aumenta il costo delle App : ecco una novità di questi giorni direttamente dall’app store Apple di iOS. Gli aumenti variano dai 10 centesimi per le app più economiche fino ad un euro per le app più costose.
Al momento la Apple non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle maggiorazioni applicate, ma l’ipotesi prevalente in rete è quella che giustifica l’aumento dei prezzi con l’elevata tassazione nella zona Euro, dal momento che le maggiorazioni sono state riscontrate sull’app store italiano e su altri all’interno dell’Unione Europea, ma non in America, Inghilterra o Svizzera. La Apple, infatti, paga l’IVA al 15%, avendo la sede europea in Lussemburgo. La Apple avrebbe la necessità di pagare di più gli sviluppatori delle App, che in Europa guadagnano solo il 60%, mentre negli altri Paesi guadagnano oltre il 70% e, conseguentemente, alzando i prezzi, Apple potrebbe permettersi di controbilanciare la maggiore tassazione Europea dovuta all’imposizione fiscale. Apple ha anche comunicato di aver introdotto le tariffe delle app nelle valute locali di Russia, Turchia, Israele, India, Indonesia, Sud Africa, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.
Il prezzo minimo passa da 79 a 89 centesimi, segnando un incremento del 12%. Gli sviluppatori ora ricavano 6 centesimi in più per ogni vendita (54 di ricavo totali), mentre la quota di Apple cresce da 31 a 35 centesimi. La differenza tra le nuove tariffe e quelle vecchie aumenta man mano che cresce il prezzo di ogni app. Apple guadagna in percentuale leggermente di più rispetto alle vecchie tariffe, ma su scala globale si tratta potenzialmente di numeri molto importanti, probabilmente diversi milioni di dollari.
In tutto ciò, l’unico ad uscirne vincitore è Android, sistema operativo per smartphones, principale rivale della Apple, che si rivelerebbe così più competitivo, dal momento che su Google Play non sono previsti aumenti. Inoltre, vale comunque la pena per i consumatori di dare un’occhiata agli altri negozi di applicazioni, come Google Play, l’Amazon App Shop ed il Windows Phone Store, dal momento che in questi shop i prezzi minimi sono rispettivamente di 50, 76 e 99 centesimi. Inoltre, in tutti e 3 il 70% del prezzo di vendita va agli sviluppatori ed il restante 30% a Google, Amazon o Microsoft, anche in Europa.
Inoltre bisogna ricordare che molte delle app che si trovano a pagamento su un negozio virtuale, si trovano gratuitamente su altri. Ad esempio il famosissimo Angry Birds è gratuito su Android ma ha un prezzo di 89 e 99 centesimi rispettivamente su iOS e Windows Phone.
Voi cosa pensate? Basteranno pochi centesimi o euro in più a far perdere alla Apple parte della propria utenza?
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