Sono ben nove anni che La Prova del Cuoco, il cooking show di Antonella Clerici, fa ascoltare ai suoi telespettatori ogni giorno una delle canzoni più celebri dello Zecchino d’Oro, Le tagliatelle di nonna Pina. La stessa conduttrice ha affermato che è proprio dal giorno in cui lei ha deciso di trasmetterla in tv nel suo programma che la canzoncina è diventata un vero e proprio tormentone. Proprio per questo motivo la signora del mezzogiorno di Rai 1 ha dichiarato di esser rimasta delusa dall’atteggiamento dell’autore del popolare brano, che non l’avrebbe mai ringraziata in alcun modo.
Eppure la cosa sorprende dal momento che Gian Marco Gualandi, compositore, arrangiatore e paroliere del brano, guadagna circa 10 euro ogni volta che la sua canzone viene riproposta in tv. In particolare, quando il brano fu cantato e ballato a Sanremo 2010 dalla stessa Clerici l’autore incassò ben mille euro. Ecco, dunque, il perchè la bionda conduttrice ha dichiarato:
“Io dico sempre che l’autore potrebbe mandarmi un mazzo di fiori. Per carità non è che sia obbligato a ringraziare, però non lo ha mai fatto.”
Intervistato da Di Più, Gian Marco Gualandi ammette:
“Antonella ha avuto ragione a lamentarsi: ho sbagliato, chiedo scusa. Ripensandoci forse avrei dovuto cercare il suo numero, chiamarla e ringraziarla. Avrei dovuto farlo senza esitare, però non l’ho fatto. E capisco perché lei, adesso, sia arrabbiata con me. Non mi sono mai fatto sentire perché sono un uomo riservato. Però sono corso al telefono e ho chiesto a una grande società che consegna fiori a domicilio di portarle, direttamente in trasmissione, un enorme mazzo di rose. A quel punto mi sembrava la cosa più giusta da fare. Forse l’unica… Inoltre, ho acceso il computer e mi sono collegato con il sito Internet de La prova del cuoco. Nella pagina in cui si possono mandare messaggi direttamente ad Antonella Clerici ho scritto una lunga lettera per spiegare chi fossi e per ringraziarla. A oggi non so se abbia ricevuto direttamente i fiori e non so nemmeno se abbia ricevuto la lettera. Spero di sì, mi auguro che sia arrivato tutto: per i fiori non ho badato a spese…”.
Pace fatta? Sembrerebbe di si. Sempre, però, se di litigio si potesse parlare. D’altronde Antonella Clerici non ha preteso nulla di più di minimo di riconoscenza. Come darle torto?
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