Anonymous attacca la Cina, 300 siti Governativi sono sotto l’attacco cibernetico della collettività hacktivista Anonymous
Anonymous attacca la Cina
Anonymous attacca 300 siti Governativi
Anonymous finalmente ha sferrato l’attacco contro la Cina repressiva e imperialista.
Era ora! Permettetemi lo sfogo ma, forse, molti non sanno le terribili condizioni in cui in Cina si vive. E va bene che Mario Monti ha stretto accordi con quella che potrebbe, anzi è sicuramente la nuova fonte di incassi a livello finanziario ma, se lo è, è proprio grazie allo sfruttamento del popolo Cinese. E’ un Regime quindi, come forse molti di voi magari diranno, è ovvio e poi … sono affari loro … sono così lontani …
Ma torniamo al bavaglio che il Governo Cinese impone ad i propri cittadini.
Lo sapete che internet è bandita?
Che, per i cinesi non è possibile consultare Google?
Che per i Cinesi non esiste Facebook?
Che per i Cinesi non esiste Twitter?
Penso possa bastare per capire la situazione dei Cinesi che esportano industria tecnologica cybernetica ma, ironia della sorte, non la possono usare! Si perché l’unica forma di contatti che i Cinesi possono avere via Internet sono solo dei piccoli Blog a livello di scambio di informazioni con portata di poche distanze, insomma un passaparola a livello paesano, se mi è consentita la parola, senza offesa.
Anonymous e la collettività hacktivista Anonymous sfida Pechino, e promette che continuerà ad attaccare i siti del Governo per protestare contro la censura imposta al web nel Paese.
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Continueremo, abbiamo già individuato gli obiettivi, ha detto un attivista alla France Presse. Dal 30 marzo, quando è stata annunciata la nascita di Anonymous China, il gruppo ha defaciato (modificato la home page) di oltre 300 siti, inserendo un testo in cui il Governo cinese viene definito vile.
Anonymous, in un messaggio diffuso su Twitter, che, come vi ho spiegato sopra nell’introduzione in Cina è bloccato ma è accessibile attraverso i Virtual private network (Vpn), Anonymous China ha annunciato di aver violato otto siti web legati al Governo di Pechino, facendo comparire al loro posto sugli schermi la scritta:
Per tutti questi anni, il governo comunista cinese ha imposto al suo popolo leggi ingiuste… Sappiate che non siete infallibili. Oggi vengono violati i vostri siti web, domani sarà il vostro vile regime a cadere.
I siti colpiti appartengono a uffici governativi di otto province, e tutti hanno nel loro indirizzo l’indicazione “gov.cn”. Quello di Anonymous è l’attacco più massiccio finora subito dal governo di Pechino, secondo il South China Morning Post.
In giugno un forte attacco informatico contro siti legati al governo cinese era stato condotto da hacker vietnamiti, in un momento di accesa polemica tra Hanoi e Pechino sul Mar della Cina meridionale. Anonymous è un gruppo internazionale di hacker che, di solito, agisce in difesa della libertà di navigazione su internet.
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