Andy Rubin, “l’uomo da 750 milioni di dispositivi” lascia la guida della divisione Android
Andy Rubin, il creatore di AndroidAndy Rubin ha formalizzato il 13 febbraio l’abbandono del progetto Android.
Andy Rubin è un nome che non tutti conoscono, ma per gli appassionati di tecnologia e del mondo mobile è una specie di mito: è stato il principale creatore di Android, il sistema operativo mobile più usato al mondo.
Da quando nel 2003 fondò la Android Inc., che lavorava quasi in segreto su un nuovo sistema operativo mobile, questo “ragazzo” classe 1963 ne ha fatta di strada. Dopo l’acquisizione di Android Inc. da parte di Google (nell’agosto 2005) si preoccupò di fondare l’ Open Handset Alliance , un accordo di differenti compagnie (all’inizio erano 34, oggi ne conta ben 85) con Google come capofila, ASUS, HTC, Intel, Motorola, Qualcomm, T-Mobile, NVIDIA e molte altre, il cui obiettivo è sviluppare “standard aperti” per dispositivi mobili.
Sarà proprio la neonata Open Handset Alliance a dare l’annuncio, il 5 novembre 2007, della nascita di Android. Per il primo dispositivo equipaggiato con Android si sarebbe dovuto aspettare quasi un anno: nell’ottobre 2008 sarebbe quindi uscito l’HTC Dream, appunto il primo dispositivo in assoluto funzionante con la prima versione del robottino verde: la 1.0, Apple Pie.
Fino ai giorni nostri il sistema operativo Open Source ideato da Andy Rubin ne ha fatta parecchia di strada, arrivando oggi alla versione 4.2.2 Jelly Bean (in attesa dell’imminente uscita della 5.0 Key Lime Pie), ed è una strada costellata di successi che, grazie agli accordi della Open Handset Alliance, alle sue caratteristiche di formato “aperto” ed alle ottimizzazioni sempre crescenti (nonostante le difficoltà date dalla frammentazioni dei dispositivi sui quali Android deve funzionare) ha portato Android a scavalcare gli altri sistemi operativi mobile ed arrivare ad essere il più utilizzato al mondo.
Proprio alla luce di questa abbondanza di successi e di obiettivi raggiunti che Larry Page (CEO di Google) può affermare: “Avendo superato gli obiettivi più folli e ambiziosi sognati per Android e con un gruppo dirigente molto forte, Andy ha deciso che era il tempo di passare il testimone e iniziare un nuovo capitolo in Google”.
Per spiegare i motivi del suo gesto, Andy Rubin ha pubblicato una lettera della quale riportiamo la traduzione dell’ultima parte:
Oggi, il successo di Android combinato con la forza del nostro management team, mi assicura la possibilità di lasciare le redini di Android nelle mani di altri. Da questo momento Sundar Pichai guiderà il gruppo al lavoro sulla piattaforma, in aggiunta al suo impegno con Chrome e Apps. Hiroshi Lockheimer, che molti già conoscono bene, insieme al resto del team di Android, continuerà a lavorare a stretto contatto con i nostri partner per evolvere ulteriormente il sistema operativo, preparandolo per nuovi prodotti e servizi che oggi possiamo solo immaginare.
Per quanto mi riguarda, sono un imprenditore nel cuore e sento che è giunto il momento per aprire un nuovo capitolo all’interno di Google. Sono meravigliato da quanto abbiamo ottenuto da quei giorni (non è passato poi molto tempo!) e continuo ad amare il fatto che una semplice idea unita a un obiettivo comune, una piattaforma open source messa a disposizione di tutti, possa trasformare il modo di interagire con la tecnologia per le persone di tutto il pianeta.
Il testimone alla guida di Android passerà quindi a Sundar Pichai, classe 1972, fin’ora a capo della divisione che si occupa di chrome e delle google apps: un “in bocca al lupo” a lui e a Rubin, sperando che le sue intuizioni possano ancora migliorare la nostra esperienza di utenti.
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