Adriano Galliani l’aveva riconfermato a prescindere dal risultato della gara contro la Lazio.
Forse è stato un pò frettoloso il vicepresidente rossonero. I soli 7 punti in classifica in 8 giornate dovrebbero far riflettere giocatori e dirigenti. Va bene il fair play, va bene la crisi ma non va bene questa striscia negativa interminabile di partite in casa Milan, squadra che in due anni è stata fatta, ha vinto uno scudetto ed è stata poi smantellata. Troppo in troppo poco tempo; e a farne le spese si sa è quasi sempre l’allenatore. Indubbiamente avrà le sue colpe, ma quando in campo Boateng che si è preso il numero 10 sulle spalle non è riuscito ancora a fare una cosa buona fino ad ora e quando l’unico a meritarsi il posto da titolare ha appena 20 anni la situazione non è certo rosea.
Ecco quindi che puntualmente spuntano fuori diversi nomi per la panchina rossonera. Dopo anni da secondo al fianco di Ancelotti, Leonardo e lo stesso Allegri, sembra giunta l’ora di promuovere Mauro Tassotti a cui sicuramente non mancano esperienza e bravi insegnanti. Il suo staff comprenderebbe anche Landucci e udite udite Nesta e Gattuso.
Come sempre però l’ultima parola spetta al presidente. Intanto il Milan è in ritiro per tutta la settimana per riflettere.
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