Il ministro Passera ha firmato l’atto per il riordino degli scali aeroportuali. Sono 31 quelli ad interesse nazionale . Nulla di fatto per Viterbo e Caserta. Tutti gli altri saranno controllati dalle regioni.
Firmato l’Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera. L’atto pone un riordino degli scali italiani da un punto di vista infrastrutturale, dei servizi e delle gestioni. Gli aeroporti interessati saranno 31, da Nord a Sud, ma non è prevista la costruzione dell’aeroporto di Viterbo né di quello di Grazzanise, presso Caserta. Afferma Passera: ” La collaborazione con le Regioni sarà fondamentale. Concentriamo sforzi e investimenti sugli aeroporti che rientrano nei piani infrastrutturali europei e, al tempo stesso, confermiamo il ruolo degli scali territoriali che servono importanti realtà locali. Attraverso la razionalizzazione dei servizi, un piano di infrastrutturazione a medio periodo, la costituzione di reti aeroportuali, l’Italia può davvero ambire ad avere un sistema all’avanguardia e competitivo a livello internazionale, evitando sprechi di risorse pubbliche”.
Gli scali non ritenuti di interesse nazionale saranno di competenza delle Regioni che dovranno decidere la loro destinazione d’uso od una probabile chiusura. Dei 31 aeroporti presi in considerazione dall’atto, 10 sono nella “Core Network“, sono cioè considerati scali fondamentali per i collegamenti a livello Europeo. Sono Bergamo Orio al Serio, Bologna, Genova, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia. Altri 19 aeroporti fanno parte del “Comprehensive Network“, ovvero quegli scali che hanno un traffico superiore a un milione di passeggeri l’anno (Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona) e quelli che hanno un traffico superiore a 500 mila passeggeri l’anno (Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste, oltre che Pantelleria e Lampedusa considerati fondamentali per la continuità territoriale). Gli unici due aeroporti fuori zona sono Rimini, che ha un traffico in ascesa, e Salerno, che punta a divenire un delocalizzatore di Napoli.
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