Il PdL ne ha fatta una bandiera, un punto imprescindibile. Pur nel momento più difficile (o forse proprio per questo) della carriera politica di Berlusconi, il centrodestra insiste nel chiedere l’abolizione della tassa sugli immobili, quasi come fosse l’unico punto del proprio programma politico.
Gli alleati del PD continuano a tergiversare, ricordando che esistono anche altri problemi (possibile aumento dell’IVA, esodati, rifinanziamento della Cassa Integrazione ecc…), rischiando tuttavia di passare più per il “Partito delle Tasse” che altro.
Abolizione IMU. A giugno PD e PDL votarono contro
Nel mezzo la profonda contraddizione di un voto, espresso unanimemente da PD e PDL all’inizio di giugno, rispetto a un emendamento presentato alle Commissioni Finanza e Lavoro dal gruppo della Lega Nord. Nell’emendamento si chiedeva, direttamente e senza tanti giri di parole, l’abolizione immediata dell’IMU. L’emendamento ha ottenuti i voti favorevoli dei soli proponenti della Lega Nord e del MoVimento 5 Stelle. Contrari il PD, Scelta Civica, SEL e, cosa più clamorosa, il PDL!
Il Governo si riunisce oggi d’urgenza. Dopo mesi di battaglia sui giornali e nelle tv, con l’IMU agitata come bandiera o come spauracchio (“se cade il Governo i cittadini dovranno pagare l’IMU” sentenziava alcuni giorni fa il premier Enrico Letta), siamo alle ultime ore utili per abolire la tassa. Oltre oggi infatti non ci sarebbero più i tempi tecnici minimi per impedire o anche solo rinviare (un’altra volta?) il pagamento della rata di settembre. Il tema, a lungo (troppo?) dibattuto diventa dunque un’emergenza.
Secondo le anticipazioni del quotidiano torinese La Stampa, l’IMU verrà abolita. Non saltate di gioia però, il rischio che possa ripetersi la vicenda ICI è infatti altissimo. L’IMU, come già avvenne con l’ICI, verrà dunque abolita, ma verrà sostituita con altre tasse!
I miliardi di euro necessari a coprire il mancato introito IMU (circa due) potrebbero infatti arrivare non solo dall’ennesimo aumento del costo delle sigarette e della tassazione su giochi e alcolici.
Citiamo direttamente dall’articolo di Alessandro Barbera: L’accordo fra i partiti – che verrà perfezionato nella legge di stabilità entro metà ottobre – prevede che dal 2014 i Comuni possano imporre una tassa progressiva sui servizi indivisibili. Terrà conto del reddito (si partirà dal nuovo Isee), del numero dei componenti e – inutile dirlo – della dimensione dell’immobile. La pagheranno inquilini e proprietari. I Comuni avranno la libertà di decidere se computare nella nuova tassa la prima casa oppure no, e comunque continueranno a imporre una patrimoniale in senso stretto ai possessori di seconde e terze case, immobili di lusso, castelli e ville. In ogni caso – va detto – i redditi bassi pagheranno di meno. Almeno questo è quello che promettono i grandi numeri sul tavolo del Tesoro: invece dei cinque miliardi e mezzo ottenuti nel 2012 dalla somma di Imu e tassa sui rifiuti, la nuova tassa ne varrà al massimo tre.
Insomma la tassa cambierà nome e costerà meno…un po’ come doveva accadere con l’ICI. Poi sappiamo come è andata a finire.
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